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ACF FIORENTINA - JUVENTUS FC 0:0

Started by Chiesa, 13/04/11, 19:37

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Chiesa

La partitissima per il riscatto

E' l'ultima occasione per battere una grande, l'ultima occasione per dare un segnale importante per il fu­turo, l'ultima chance per non accettare un grigio anonimato dopo anni comun­que da protagonisti. E' la partita più at­tesa da sempre, lo scontro con la Nemica nel ricordo di meglio secondi che ladri.

Per ricordare Fiorentina-Juventus è sta­to editato addirittura un libro da Luca Giannelli, l'uomo che ha inventato il Gi­raviola, gioco da tavola per i veri tifosi viola e per chi vorrà diventarlo. E' anche l'ultima occasione per riempire il Fran­chi dopo un anno di emorragie, fermate solo domenica notte, per la gara con il Milan, anche se lo stadio in quell'occa­sione aveva avuto anche una profonda trasfusione dai rossoneri. Battere la Ju­ve come unica consolazione di troppi colpi bassi, troppi slalom fra i paletti della jella.

MOBILITAZIONE VIOLA - E domenica allo sta­dio i tifosi viola saranno tanti, probabil­mente come non mai. Certo, la sconfitta contro Pato ha ridotto a niente le possi­bilità di tornare in Europa, certo che quella manifestazione di impotenza con­tro i primi della classe ha svuotato le speranze della gente prosciugandone la voglia di calcio, certo che le voci di pros­sime partenze (da Santana a Montolivo, da Gilardino a Vargas, in quella che si prospetta come un'autentica rivoluzio­ne) hanno tolto a questa Fiorentina mol­to del suo vecchio charme. Però per tan­ti se non per tutti resta la Partitissima, per Fiorentina-Juve non si può rimane­re a casa, non si può restare indifferen­ti. Tutti dentro il Franchi, anche quelli del No alla tessera che domenica scorsa erano rimasti fuori contro il caro-bigliet­ti. Mobilitazione viola, almeno per una piccola soddisfazione nell'anno più gri­gio degli ultimi sei. Che almeno questa sia una battaglia autentica, una battaglia nella quale molti hanno qualcosa da per­dere anche se la classifica non lascia quasi più alcuna speranza.

PICCOLI RISCATTI - Ma non sarà solo la par­tita più attesa dai tifosi, lo sarà anche dai protagonisti della squadra viola. Nessu­no di loro può dirsi soddisfatto di quan­to ha ottenuto in gruppo o individual­mente, non solo molti hanno sicuramen­te qualcosa da farsi perdonare o da can­cellare. Battere la Juve non può essere il placebo generale, tanto meno il trofeo che tutto cancella, che tutto redime, ma sicuramente può offire tanti piccoli ri­scatti. Iniziando da Sinisa Mihajlovic che sicuramente ha gestito la stagione più complicata di sempre ma che per adesso all'attivo non ha ancora una vit­toria contro una grande. Certo, battere le prime non è facile ma un guizzo, un colpo di reni, una gara da incorniciare mettendo sotto Del Piero e compagni re­stituirebbe al tecnico serbo almeno un accenno di sorriso.

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http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76133
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Chiesa

Saverio Barzagli: ''Io, viola padre di un gobbo''

Che domenica bestiale per Saverio Barzagli. Tifoso viola doc e padre di un "gobbo". Sintesi cruda, mamolto fiorentina. Fiorentina-Juventus per lui, e per tutta la famiglia - la moglie Anna e l'altro figlio Marco sono viola veri - sarà un momento di passione. Gli affetti della vita contro quelli del pallone. Nel cuore della difesa bianconera ci sarà Andrea, nato all'ospedale di Fiesole nell' 81, ma residente a Scandicci da sempre. Saverio, uomo di calcio, ci racconta queste emozioni forti, tenendo come filo conduttore il pallone che in casa Barzagli c'è sempre stato.

Partiamo da lei: prima giocatore poi allenatore?
Ero un centrocampista dai piedi buoni. Cresciuto nello Scandicci, poi passato alla Rondinella, in quarta serie: erano gli anni Sessanta. La primapanchina, invece, a Tavarnelle: giocatore-allenatore. Alla Ginestra vinsi il campionato: nemmeno una sconfitta, in seconda categoria. Poi ho allenato anche a Seano in prima. Enel cuore una sola squadra... Sonodi Scandicci, tifo per la Fiorentina. Oddio, in casa lo facciamo tutti: mia moglie Anna e i figli, Marco e Andrea...

Ecco, parliamo di Marco...
Ero sicuro che il campione sarebbe stato lui: non esagero, un fenomeno. Potete chiedere informazioni alla Fiorentina... Classe 1973, centravanti: ha iniziato nella Rondine e poi tanti anni di settore giovanile viola. Negli Allieviha avutocomeallenatore Ciccio Graziani, in Primavera Piccinetti. Segnava caterve di gol... A Thiene vinse anche il premio come miglior giocatore del torneo. Andò in B alla Lucchese: stava per esordire, litigòconOrrico e da allora, poi, anche per motivi caratteriali non ha trovato la giusta determinazione per sfondare. Oggi ha preso il mio posto: gestisce un negozio di alimentari a Scandicci.

Esiamo ad Andrea...
Lui, invece, èsemprestato più determinato di Marco anche se "normale" come sviluppo di giocatore. Cresciuto nella Cattolica Virtus. Sempre capitano e in tutti i ruoli del centrocampo: ala, mezz'ala e mediano davanti alla difesa. Provò per la Fiorentina: lo voleva Cervato, ma alla fine non se ne fece di niente e andò alla Rondinella. Indiani lo fece esordire in Interregionale (oggi serie D, ndr). Faceva l'esterno, mentre con Bugliol'annodopoinC2ancoracentrocampista. Miricordoche si salvarono allo spareggio col Pontedera: segnarono Andrea e Ciccio Tavano.

(...)

Marco ha indossato la maglia viola, Andrea mai: rammarico? Lo ammetto,un po' c'è...Mi consolo pensandochesi è trovatobene altrove, a Verona col Chievo e a Palermo. Ora ha 30 anni e credo che quella maglia non se la metterà mai... Eppure
ci è andato molto vicino in due occasioni:quandoil diesse era Galli, poi arrivò il Palermo e nell'estate 2008 con Corvino, prima di andare in Germania.
Ci sono tessere di viola club in casa Barzagli...? Marcoera iscritto al "Marasma",andava in Fiesole. Io e Anna, invece, di
solito siamo in tribuna. Anche domenica prossima? Sì (e tira un sospirone, ndr)... Sarà durissima per chi tifare...

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76136
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Chiesa

Baggio, quel rigore e una partita speciale

Sono passati vent´anni. Era sabato. Il 6 aprile 1991 per la precisione. Baggio torna per la prima volta a Firenze da ex. Lo stadio è pieno. In curva lo skyline di Firenze. C´è tensione. Fuser segna su punizione, la Fiorentina è in vantaggio. Poi Baggio si rifiuta di battere il rigore e viene sostituito. Uscendo dal campo raccoglie una sciarpa viola e se la mette al collo. Firenze esplode in un boato. Sul dischetto De Agostini. Tira, Mareggini para. La Fiorentina vince.
Ricordi e passione. La storia delle sfide con la Juventus è un filo che ogni tanto si riannoda. Era un bel po´ di tempo, però, che qualcuno non diceva che era la partita dell´anno. Ma in un campionato con niente in mano anche novanta minuti contro la Juventus possono diventare il tuo giorno da leoni. Per la Fiorentina è così. Vent´anni dopo quella vittoria. È passata un´eternità. Chi non c´era non ricorda, chi c´era fa fatica a dimenticare. Quelli erano gli anni delle tensioni e degli scontri, della rabbia. La Juve era l´occasione per dare un senso alla stagione, una scarica di orgoglio e adrenalina. C´era tutta la città dentro quella partita. Anche oggi è così, la sfida di domenica è un´occasione per riscattare se stessi perché il resto è compromesso da tempo, ma lo stadio è mezzo vuoto e fa tristezza. E nell´aria non c´è la stessa attesa. Si vola bassi. Ma la Juve è sempre la Juve e l´idea di vincere è un grimaldello per l´apatia di questo campionato.
I bookmakers danno la Fiorentina vincente più o meno alla stessa quota della Juventus. La squadra di Delneri di questi tempi è poca roba. Rientra Mutu, e questa per Mihajlovic è già una buona notizia. E poi c´è Behrami. Natali, invece, starà fuori una decina di giorni. Il resto è storia già scritta, la squadra è quella. Magari sarà diverso l´atteggiamento. La Fiorentina vista contro il Milan si è arresa ancora prima di giocare, ma stavolta (dicono) sarà diverso. Perché la storia cambia. E magari cambia anche la Fiorentina. Questa è la partita dell´anno. Come vent´anni fa.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76140
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Chiesa

Fuser: ''Quella rete alla Juve, che gioia''

Fuser, cosa le è rimasto di quel Fiorentina-Juventus?
«Emozioni fortissime. Fu come vincere uno scudetto».
Gara decisa da una sua punizione.
«Ero abituato a tirare di potenza, ma Lazaroni quell´anno mi disse che avrei calciato sempre io, anche di precisione. Ogni sabato passavo un´ora a provare le punizioni».
Quella partita è rimasta alla storia anche per altri motivi.
«Sta parlando di Baggio? L´atmosfera intorno a lui fu particolare, Roberto non se la sentì di battere quel rigore. Poi la sostituzione e la sciarpa viola raccolta. Sa che le dico?»
Prego
«Che se Baggio poteva dare 100 lì si fermò a 60. Anche meno. Troppe emozioni per un ragazzo così sensibile».
Cosa vuole dire a Mareggini a distanza di tutti questi anni?
«Non finirò mai di ringraziarlo, senza di lui e la sua parata non avremmo vinto».
Ci fu un´altra componente fondamentale quel 6 aprile?
«La tifoseria. Anzi la città intera. Mentre tornavo a casa mi fermavano di continuo per ringraziarmi, fu una soddisfazione immensa». 

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76141
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Chiesa

Bianconeri al 'Franchi' I tifosi si mobilitano

DELLA SERATA di domenica scorsa, i tifosi viola vorrebbero rivivere soltanto l'atmosfera. Perché il risultato finale è stato tutt'altro che positivo, e soprattutto perché sotto il profilo dell'approccio mentale la squadra di Mihajlovic è sembrata scendere in campo svuotata e priva delle necessarie motivazioni per superare un ostacolo come quello rossonero. Resta, allora, soprattutto la gara di domenica (ore 15) contro la Juventus per sperare di potersi togliere qualche soddisfazione da ricordare. E di certo, a sei giornate dalla fine, riuscire a battere la storica rivale bianconera rappresenta l'unico appiglio per una tifoseria delusa da una serie infinita di risultati altalenanti. Sarà perciò una settimana di forte richiesta di biglietti, anche alla luce dell'opportunità del 'biglietto doppio' studiato dalla società viola.
Archiviata la polemica a distanza per i prezzi della gara contro il Milan, la Fiorentina ha già confermato l'opportunità di acquistare un tagliando a prezzo favorevole che consenta di assistere sia al match contro la Juventus che a quello contro l'Udinese in programma il primo maggio. I tagliandi per le due gare potranno essere comunque venduti singolarmente, al prezzo di 22 euro per la prima partita, quella contro la Juve, e di 10 euro per la seconda, contro l'Udinese. Ma sarà anche possibile risparmiare ulteriormente sottoscrivendo il 'biglietto doppio' per le due partite, prezzo complessivo 28 euro.
PER QUANTO riguarda i tifosi bianconeri in arrivo, da ricordare la decisione del Casms di considerare la gara di domenica a rischio. Per questo motivo i biglietti potranno essere venduti soltanto ai residenti in Toscana, con conseguente impossibilità per i sostenitori non residenti di poter assistere alla sfida del 'Franchi'.
Intanto, all'indomani della giornata di riposo concessa da Mihajlovic, la squadra si è ritrovata per cominciare a preparare al meglio la gara con la Juve. Seduta di scarico, così come sempre accade quando si riprende il lavoro sul campo. Poco più di tre quarti d'ora d'allenamento con i titolari della sfida di domenica sera che si sono limitati a esercizi defaticanti, e gli altri impegnati in una partitella in famiglia. Particolare, però, la posizione in cui si è trovato Ljajic. Il giovane serbo, partito titolare contro il Milan, è stato sostituito dopo quarantacinque minuti di gioco, per la verità parecchio opachi, e forse anche per questo motivo,Mihajlovic lo ha fatto regolarmente allenare con coloro che non hanno disputato l'ultima di campionato.
Insieme a Ljajic, nella partitella a ranghi ridotti, anche un paio di elementi della Primavera come Salifu e Seferovic a conferma dell'intenzione di lanciare più giovani possibile nel finale di campionato. Con Natali che dovrà restare fermo per almeno una settimana, il dubbio principale per Mihajlovic resta legato a chi affiancare a Gamberini al centro della difesa, mentre scontata la squalifica rimediata a Cesena, tornerà dal primo minuto Adrian Mutu sulla sinistra a sostegno di Gilardino, con Behrami che, così come il romeno, ritroverà una maglia da titolare. 

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76138
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Chiesa

Mareggini: ''Quella parata, una gioia immensa''

Mareggini, cosa le è rimasto di quel Fiorentina-Juventus?
«Ce l´ho stampata in testa come se l´avessi giocata una settimana fa. Il pre-partita, la gara ed i festeggiamenti nello spogliatoio. La differenza tra quella Juve e la nostra Fiorentina era quasi abissale. Ma vincemmo».
Andiamo a quel rigore.
«Fosse stato fischiato oggi sarebbe scoppiato uno scandalo. Salvatori pizzicò appena la maglia di Baggio, il quale allargò le braccia senza nemmeno cadere. Lo Bello fischiò subito».
Poi la sua parata...
«Avevo studiato i loro due rigoristi. Baggio guardava il portiere fino all´ultimo istante, non avrei saputo dove buttarmi. De Agostini invece decideva prima dove tirare, calciando angolato e rasoterra. Ci ho messo tutta la determinazione che avevo. E ho provato una gioia immensa».
Cosa ha reso speciale quella partita?
«Ancora adesso mi fermano per strada ragazzi di 13-14 anni che all´epoca non erano nemmeno nati. E mi chiedono di quel rigore. Significa che i loro genitori gli hanno raccontato cosa accadde quel giorno al Franchi...».

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76142
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Chiesa

I gol alla Juventus che non si dimenticano

Menti e Viani, Valcareg­gi e Galassi, Montuori e Julinho, Cervato e Virgili, Hamrin e Ma­schio, Chiarugi e De Sisti, Amarildo e Merlo, Passarella e Daniel Berto­ni, Diaz e Roberto Baggio, Borgono­vo e Batistuta, Chiesa e Gilardino. Giancarlo Antognoni, sopra a tutti. Sono alcuni campioni, tra i più rap­presentativi, che dal 1926 ad oggi hanno vestito la maglia della Fioren­tina e tutti legati tra di loro da un da­to che a Firenze è un simbolo: han­no segnato almeno un gol alla Ju­ventus.

CAMPIONI VIOLA - Certo, non è che se non hai fatto rete alla Juventus non sei 'degno' di appartenere all'elenco degli immortali nella storia della Fiorentina, e difatti la lista è ben più lunga, ma di sicuro è un valore ag­giunto che rappresenta una specie di stella d'onore al merito in carrie­ra. Prendiamo Valcareggi, uno che giocava da mezzala e che però è riu­scito a realizzare ben tre dei venti­sette gol complessivi in A quando davanti c'era la Juventus. In quegli anni e in precedenza, sono stati Menti, Viani e Galassi, ovviamente gli attaccanti, ad entusiasmare il pubblico di fede viola che gremiva lo stadio. Ancora di più quando ca­stigavano la Juven­tus.

FIORENTINA DEL ' 56 ­ Poi venne la Fioren­tina di Bernardini. La Fiorentina più bella, più vincente, più spettacolare. E per i bianconeri era­no spesso guai grossi quando se la dovevano vedere con avversari che si chiamavano Montuori (la Juven­tus era uno dei bersagli preferiti del­l'oriundo di Rosario) e Julinho, Cer­vato e Virgili, autentici fuoriclasse per l'epoca e non solo. Si era aperto un ciclo straordinario con la forma­zione viola destinata a recitare sta­gioni e stagioni da protagonista, con Hamrin che lo scudetto non lo vinse ma seppe trascinare la Fiorentina a suon di gol ai livelli più alti in Italia e in Europa. Gli artefici del secondo scudetto, Chiarugi e Maraschi fir­marono la vittoria tricolore di Tori­no; poi, gli anni Ot­tanta e Novanta ca­ratterizzati da tante sfide accese, infine i giorni nostri. I cam­pioni ce li ha sempre avuti anche la Fio­rentina.

UNICO DIECI - Uno su tutti, al di là del tempo e delle stagio­ni: Giancarlo Antognoni. Perché quando c'era Fiorentina-Juventus il significato andava oltre la singola gara. Antognoni era il desiderio mai nascosto della Vecchia Signora. Lo voleva Agnelli e lo voleva Boniperti, mai ha lasciato Firenze per Torino. Antonio rappresentava il baluardo viola contro lo strapotere biancone­ro.

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http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76131
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Chiesa

Fiorentina-Juve, il 2-3 e le altre sfide indimenticabili

Siccome Fiorentina-Juventus non è una partita come le altre per Firenze, nemmeno le vittorie lo sono. Tutte indistin­tamente arricchiscono lo scrigno dei ricordi, alcune ancora di più perché rappresentano il punto più alto dell'essere tifoso viola. Parti­te storiche, esempi luminosi della fiorentini­tà.

VENT'ANNI DOPO - E questo cammino a ritroso nel tempo per ripercorrere le tappe più esal­tanti in chiave gigliata non può non iniziare dall'ultimo successo, quello che è un po' il manifesto di cosa significa battere la Juven­tus. Due marzo 2008, stadio Olimpico di To­rino, ventiseiesima giornata di campionato. I viola rincorrono l'agognata zona Champions League, davanti a pochi punti hanno proprio la Juventus, sul collo il fiato del Milan che è al quinto posto. Squadra di Prandelli in van­taggio (Gobbi), rimonta bianconera con pa­reggio e sorpasso. Poi, ad un quarto d'ora dal­la fine Papa Waigo firma il 2-2 e al 93' offre un assist d'oro a Osvaldo che batte Buffon e va a 'smitragliare' sotto il settore ospiti in delirio. Erano vent'anni che la Fiorentina non vinceva in casa della Vecchia Signora (Bag­gio e Di Chiara nell'1-2 del torneo 1987-88): quel giorno diventerà un coro e una magliet­ta celebrativa, e la sera Frey e compagni tro­vano un fiume di persone ad attenderli al­l'aeroporto di Peretola.

VITTORIA SCUDETTO - Di venti in venti (anni) si arriva ad un'altra data che ha fatto storia, di più, molto di più di quella appena ricor­data e per un semplice motivo: il 2-0 dell'11 maggio 1969 vale lo scudetto. La Fiorentina è in testa alla classifica ormai da due mesi e il traguardo è così vicino che manca giu­sto uno sforzo finale per completare l'opera meravigliosa. Calendario e destino piazzano l'occasione giusta al turno numero 29: se la Fiorentina vince a Torino è campione d'Ita­lia. Chiarugi apre le marcature, Maraschi chiude i conti. La festa al Comunale sabau­do, dove ci sono migliaia di sostenitori vio­la, è solo un anticipo di quella che si scate­na in città al fischio finale di Concetto Lo Bello.

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